Esiste un Brasile fuori dal Brasile. Esiste in Europa, in paesi come Portogallo, Francia, Italia. È il Brasile dei brasiliani emigrati in Europa e degli europei che amando quella terra ne hanno adottato in qualche forma la cultura. È il Brasile di chi soffre per il Brasile. Il Brasile di chi lo sogna, di chi lo desidera, lo teme. È un Brasile che sta nel suono della lingua portoghese-brasiliana, trapiantata oltreoceano. Che sta nella poesia. Nella musica. Nel canto. Un canto “straniero”, per gli abitanti del vecchio continente, ma forse – chissà – ormai anche per la madrepatria brasiliana. Eppure… come la cultura brasiliana altro non è che una “diramazione” di quello spazio culturale prima europeo-mediterraneo e poi atlantico, così questo Brasile che fiorisce fuori dal Brasile, può essere considerato una diramazione periferica di ritorno di una cultura brasiliana, divenuta oggi importante centro di propulsione artistica. Il terreno di questo scambio è la musica. E così può capitare che anche la música popular brasileira (MPB) possa oggi diventare “linguaggio internazionale”, praticato in varie parti del mondo, e quindi anche in Italia. Roma è stata fin dagli anni ’50 del ‘900 un punto di riferimento per musicisti, poeti e intellettuali brasiliani che vi hanno vissuto per dei periodi o vi si sono stabiliti: Sérgio Buarque de Hollanda, Vinicius de Moraes, Murilo Mendes, e poi Chico Buarque, Toquinho, Irio de Paula… Tra anni ’80 e ‘90 arrivò poi una nuova generazione di giovani intellettuali e musicisti. E i punti di riferimento nella città erano sempre l’Ambasciata del Brasile a Piazza Navona, l’Università “La Sapienza”, o i nuovi locali e bar che avevano preso il posto di luoghi “mitici” come il Folkstudio. Elói Stein era tra questi. Divenuto insegnante di portoghese all’Ambasciata e poi all’Università, ha scoperto tardi la vocazione poetica, intorno al 2007. Non ricordo quando ho conosciuto Elói perché dalla fine degli anni ’80 in poi, il mondo “brasiliano” di Roma si incontrava in feste private, in locali, ai concerti. E così, dopo essere stato per un breve periodo suo allievo, cominciai a musicare i suoi raffinati versi, così adatti ad essere cantati, e da lì si è consolidata un’amicizia e una “parceria” che continua ancora oggi. Tra 2007 e 2020 sono diverse decine le canzoni che abbiamo scritto insieme, e non è stato facile fare una selezione per questo disco…
Tracklist
Credits
Produced by Giovanni Guaccero, Roberto Lioli and Vittorio Bartoli
Recorded July 2021 at Tube Recording Studio, Fara in Sabina (engineer: Francesco Lupi)
Mixed December 2021 at Load District, Rome (engineer: Roberto Lioli)
Mastered March 2022 at Creative Mastering, Forlì (engineer: Stefano Cappelli)
Cover painter by Marcelo Guimarães Lima
© FONÈS/PAGINA3 except track 9 © ALFAMUSIC
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