Nel 2012, la voce più brasiliana d’Italia, ovvero la fiorentina Barbara Casini, pubblicava Se tutto è musica, un libro che era un viaggio nella musica del Paese capace di cambiarle la vita. E che l’ha resa un’inteprete eccelsa di un repertorio geograficamente lontano, ma sentimentalmente e ” somaticamente” vicino: tanto Barbara si è proiettata nel Brasile da assumere sembianze, movenze, gentilezza, charme delle donne di laggiù. A fare da guida negli incontri- interviste con mostri sacri quali Jobim, Chico Buarque de Hollanda, Hermeto Pascoal, Gilberto Gil, c’era Djair de Barros e Silva, più conosciuto come Novelli, un musicista che per Barbara Casini è un fratello maggiore. E, un maestro. Lo aveva conosciuto negli anni ‘80 quando Beppe Fornaroli, con cui la cantante fiorentina aveva costituito un duo pioniere della musica brasiliana in Italia, era entrato in possesso dell’unico album a suo nome che Novelli ( oggi ha 75 anni) abbia mai registrato. Un disco a dir poco mitico, che spinse i due a incontrare l’artista in un viaggio da cui nacque un’amicizia profonda. Il nuovo album di Barbara Casini, Viva Eu (Encore Music) Anche qui, infatti, Novelli è ” silenziosa guida”, ma nel suo repertorio. E se nel corso del tempo tanti musicisti ( da Wayne Shorter ad Ayrton Moreira) hanno eseguito perle di Novelli, Viva Eu è di fatto il primo disco monografico dell’artista brasiliano dal lontano esordio su vinile.

In compagnia del chitarrista Toninho Horta, storico collaboratore di Novelli, e con la complicità di un all stars cast che include (oltre allo stesso Fornaroli) tra gli altri Chico Buarque de Hollanda, Danilo Caymmi, Edu Lobo, Joyce Moreno, Barbara Casini entra a passi felpati nel repertorio del ” fratello maggiore”, com’è giusto per un musicista che al ritmo preferisce l’intimismo più lirico, e una semplicità «in realtà molto complessa — spiega Casini — al primo ascolto, le canzoni di Novelli possono apparire persino non brasiliane tanto smentiscono l’iconografia canonica di quella musica, ma una volta che ci entri dentro senti gli aromi del Minas Gerais, e soprattutto c’è sempre un colpo di genio che la mette a repentaglio, la semplicità». Barbara Casini si affida in toto alla trasversalità del songbook di Novelli traendo nuove sfumature per la sua voce, in camaleontica metamorfosi, «seppure — dice la cantante — messa alla prova dalla profondità, dalla spaziosità di certe sue ballate».

Registrato a marzo del 2019 a Rio, Viva Eu è l’omaggio a un grande della musica brasiliana del quale, nonostante le preziosissime collaborazioni, non è stata compresa la reale portata, sia nel suo Paese che fuori: un artista che ha sempre vissuto ai bordi della notorietà e che questo titolo ( lo si potrebbe tradurre con ” Viva me”) restituisce a un giusto e doveroso moto d’orgoglio. Per ragioni di pandemia, Horta non sarà al fianco di Barbara Casini domani: lei dunque ha preferito qualcosa di completamente diverso, il pianoforte di Alessandro Lanzoni che di Novelli tirerà fuori un inaspettato volto jazz